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STORIA
L'origine dell'olivo si perde nei millenni, si pensa che provenga dall'Asia Minore, più precisamente tra il Caucaso, l'Altopiano Iraniano, le coste Siriane e Palestinesi da dove poi si è diffuso, nel corso dei millenni, nel bacino del Mediterraneo. In Palestina si è scoperta la presenza dell’olivo a partire dal 4.000 avanti Cristo. In Italia è stato diffuso dagli Etruschi e dai Romani; questi ultimi ne svilupparono la coltura ed il commercio, classificando le piante ed i vari tipi di olio commerciabile. L'olivo veniva considerato un importante simbolo di ricchezza.
Con la caduta dell'Impero Romano e le invasioni barbariche tornò però ad essere raro, venne quindi riservato ad usi religiosi, e a pochi privilegiati. Nel Medioevo l'olio ritorna protagonista della nostra cultura, a livello agricolo e commerciale. Da allora si sono consolidate le tradizioni delle grandi aree oleicole e l'olivo è di nuovo uno degli elementi più importanti del paesaggio mediterraneo. L’olivo è presente in tutto il bacino e si concentra in Spagna, Tunisia, Grecia, Marocco e Italia.
Tra gli oli prodotti nel Mediterraneo, quello italiano è il più apprezzato, e, tra le varie regioni d’Italia, l’Umbria è l’unica ad avere il marchio DOP su tutto il territorio.
Il valore dell’olio e le sue infinite proprietà benefiche sono universalmente riconosciute. Anche nel terzo millennio l'olivo rappresenta una pianta indispensabile, da cui si produce il prezioso olio, alimento principe nella famosa dieta mediterranea, benefico per la salute e utilizzato anche nella cosmetica.
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